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Al Panathlon il gotha del tennis bassanese per raccontare la storia della WIP

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Bello, alto, capello lungo, tombeur de femme: Adriano Panatta aveva il fascino, la classe, l’estro e la sregolatezza che fanno incetta di cuori e di successi sportivi. Nel 1970, allora ventenne, aveva battuto Nicola Pietrangeli, monumento del tennis nazionale, nella finale dei Campionati italiani assoluti. Una vittoria sorprendente che segnò un cambio generazionale.

Walter Pedrazzoli, fondatore di IBP, importante realtà industriale che produceva macchine utensili curvatubi e troncatrici, aveva da poco dato vita a Wip, azienda pensata per realizzare anche racchette da tennis in alluminio.

Nel 1974 Adriano Panatta e Walter Pedrazzoli si incontrarono e decisero di camminare insieme. Il loro fu uno degli accordi di sponsorizzazione più rilevanti dell’epoca. Gli anni a seguire furono radiosi, soprattutto il 1976. Panatta, battendo in finale l’argentino Vilas, si aggiudicò infatti gli Internazionali d’Italia. Alcuni mesi dopo si superò: a Parigi eliminò dapprima Borg e poi l’americano Salomon, vincendo il Rolland Garros. In dicembre, in Cile, il bell’Adriano trascinò l’Italia alla conquista della Coppa Davis. Trionfi conquistati con le racchette Wip, racchette tutte bassanesi. 

È stato questo il tema di un memorabile interclub organizzato lo scorso 7 maggio al Ristorante Belvedere dal Panathlon cittadino, al quale hanno partecipato il Lions Bassano Host e il Rotary Bassano del Grappa. Sport ed economia, estro e intuizioni, abilità tecnica e valore agonistico sono stati gli ingredienti sui quali si sono confrontati testimoni illustri di quell’epoca gloriosa. Fra i protagonisti della serata, moderata dal presidente Andrea Minchio, tre figure storiche della WIP: Ruggero Pedrazzoli, Angelo Farronato e Aldo Primon. Con loro è intervenuta poi una nutrita squadra di presidenti della Società Tennis Bassano: Giacomo Alban, Loretta Andreatta, Giuseppe Baldin, Lamberto Gherardi e Roberto Rossi, assieme a Marco Fioravanzo e Marco Moretto, quest’ultimi anche nella veste di Campioni d’Italia nel 2013. Lucidissimo e molto apprezzato per la precisa e coinvolgente ricostruzione storica, infine, l’intervento di Giorgio Gasparotto, a quel tempo fra i più forti tennisti italiani. 

“Si è trattato – ha chiosato Andrea Minchio – di una serata davvero splendida, che ha rispolverato i lustri giallorossi degli anni Settanta, affiancandoli ai recenti successi della Società Tennis Bassano, tornata in A1 con una formazione di atleti tutti provenienti dal nostro territorio. Un incontro di alto livello, che conferma quanto il nostro club sia oggi impegnato in una prestigiosa e dinamica azione di rilancio”.